CALCOLIAMO LE PRESTAZIONI GARANTITE DALLO STATO?

Quante volte ti è successo di ricevere un’offerta assicurativa dal tuo consulente assicurativo o bancario già predisposta con garanzie e massimali?
Magari qualcuno ti ha perfino suggerito che esiste un principio di calcolo e determinazione degli stessi, legato al multiplo di 6 volte il reddito netto, per la garanzia invalidità permanente da infortuni e 5 volte il reddito netto per la garanzia di premorienza.

Ma è giusto tutto ciò?
Di certo è giusto che, anche in modo approssimativo di scelga una garanzia a tutela dei danni economici provocati da un infortunio o una malattia; è già un buon inizio, tuttavia, gran parte dei lavoratori, già gode di alcune prestazioni garantite dallo Stato e dalle Casse Professionali in caso di premorienza ed invalidità per problemi di salute (infortuni e/o malattia), il problema è che non sa come funzionano e quanto garantiscano in termini casistiche e di indennizzi.

Sarebbe più logico, economico e corretto che la scelta di un’assicurazione privata rappresenti quel necessario sistema integrativo a compensazione di eventuali criticità che dovessero emergere.
Tuttavia, data la complessità del sistema, diverso a seconda delle tipologie di lavoro e di anzianità contributiva, non è così semplice conoscere con precisione quanto spetta ad un lavoratore in termini di prestazione pubblica.
Noi invece attraverso un applicativo testato, possiamo farlo per voi. Ecco un esempio, parliamo di Mario Rossi, anno 1982, coniugato, con due figli di 20 e 13 anni. Dipendente di azienda privata dal 2002, con un reddito lordo di € 35.000,00 anno Ecco cosa produce il nostro applicativo:

Nella colonna PENSIONE, sia per causa lavoro che non, sono espressi gli importi che il sistema pubblico erogherebbe direttamente ai soggetti spettanti. Nella colonna TENORE DI VITA, sia per causa lavoro che non, sono espressi gli importi
necessari alla sussistenza di ciascuno dei soggetti spettanti. Nella colonna INTEGRAZIONE ANNUA si evidenzia invece il GAP annuo tra esigenze di sussistenza e le somme liquidate dal sistema pubblico, sia per causa lavoro che non. È questa la somma che dovrà determinare il calcolo delle somme da assicurare. Basterà quindi calcolare un capitale che generi per la durata scelta una rendita annua pari all’importo indicato, utilizzando apposite tabelle. Ora, a puro titolo esemplificativo, ma non esaustivo, nella fattispecie del coniuge di 40 anni, occorrerebbero € 9.360,00 ogni anno e dunque ipotizzando un’inflazione media del 2% ed una esigenza per un periodo di 10 anni la somma da garantire per il coniuge sarebbe di € 103.000,00

Stesso ragionamento dovrà essere fatto per ciascuna delle figure del nucleo familiare e per le altre aree di bisogni attuali.
Ma i bisogni sono solo di oggi o anche di domani? Proprio per analizzare e risolvere anche questa esigenza, il sistema di calcolo indicherà anche il GAP tra ultimo reddito da lavoro e pensione: consentendo

consentendo quindi a noi, attraverso i nostri strumenti, la determinazione di quanto sarà necessario investire in una forma di risparmio generica o specifica (fondo pensioni) per colmarlo, tenendo conto del seguente principio:
Sappiamo che il Mario Rossi ha un reddito lordo di € 30.600,00 anno (netti) e che, come si evince dalla tabella avrà un GAP tra reddito e pensione di € 5.823 anno.

Come fare a ridurre questo GAP?
Intanto occorre considerare che se il Rossi sottoscrivesse durante l’attività lavorativa un fondo pensioni di € 250,00 al mese, ridurrebbe ad € 27.600,00 (€ 30.600,00 – € 3.000,00) e dunque il GAP si ridurrebbe ad € 2.823,00 (€ 5.823,00 – € 3.000,00).
Ne consegue che, con un idoneo investimento che compensi soltanto la perdita del potere d’acquisto legato all’inflazione, quell’investimento possa generare la piena compensazione del GAP.
Tuttavia, come avrete certamente compreso, occorrerà sempre partire dalle prestazioni pubbliche per la determinazione precisa e senza sprechi della portata delle assicurazioni necessarie!
Compila il QUESTIONARIO, Sarai contattato al più presto per concordare un appuntamento, senza impegno, per valutare insieme a te l’attuale situazione e le modalità di soluzione più adeguate.

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